Abisso di Monte Petrella (1751La)
Monti Aurunci - Monte Petrella
Descrizione e stato delle esplorazioni
L’evidente ingresso dell’Abisso di Monte Petrella (codice di catasto 1751La)
si apre poco sotto la cima, aspetto che rende questa
grotta tra le più alte dei Monti Aurunci e probabilmente di tutta la catena dei Volsci. L’ampio
sprofondamento dell’apertura immette direttamente sul primo pozzo che si percorre scendendo tra
muschio e vegetazione che caratterizza le pareti. I primi tratti verticali da 9m e 8m immettono in una sala
(Sala Scivolosa), dove, nella percorrenza, furono individuate tracce di esplorazioni precedenti,
probabilmente condotte da membri di gruppi speleologici locali. Dopo la breve disostruzione di un
passaggio stretto, che evidentemente segnò il limite per gli esploratori precedenti, ad oggi la grotta si
biforca dando il via ad una serie di passaggi e ambienti fortemente interconnessi tra loro che rendono lo
spazio straordinariamente complesso e molto intricato. Peculiarità dell'Abisso di Monte Petrella è che, a discapito del
nome, guadagna relativamente poco sviluppo verticale (-70m ca) in favore di un’estensione orizzontale che
ha notevolmente stupito man mano che nuove porzioni venivano disvelate e che ad oggi supera
abbondantemente i 100m. Il ramo di sinistra, che segue al passaggio stretto, è quello che ha impegnato
notevolmente gli esploratori fin dalla sua scoperta: una serie di salti verticali immette infine nell’imponente
ambiente orizzontale del Grande Meandro. La situazione è andata complicandosi in seguito alla percorrenza
della galleria orizzontale di piccole dimensioni, nota come Talpa ci cova , al termine della quale furono
sondate ben tre vie diverse e tutte percorse da corrente d’aria, tra le quali si annovera l’improbabile
allargamento di un camino verticale molto stretto che ha condotto in un nuovo e improbabile spazio
orizzontale, Tappa ci cova, parzialmente sovrapposto alla galleria sottostante.
L’evidente impossibilità di continuare in questa zona profonda della grotta ha
condotto a sondare diverse ulteriori possibilità, tutte con
un loro sviluppo autonomo ma senza prosecuzioni evidenti. L’ultimo punto interrogativo rimasto irrisolto
portò di nuovo in prossimità del passaggio stretto sopracitato dove, in direzione diametralmente opposta al
ramo di sinistra, si dipartiva l’imbocco di una piccola condotta stretta, da sempre nota, che andava captando
una notevole quantità d’aria. Il Gruppo Grotte Castelli Romani
riattivò le esplorazioni nella cavità in
maniera del tutto inaspettata: dopo circa cinque metri di assaggio stretto si giunse su un nuovo pozzo da
circa 10m, ben praticabile, ma furono certamente gli sviluppi successivi a stupire di nuovo. Alla base del
salto si diparte una condotta orizzontale facilmente praticabile che immette in un ulteriore struttura
meandriforme più grande e che viene intercettata ortogonalmente, di certo un drenaggio più importante.
La porzione a valle è stata esplorata e convoglia gran parte dell’aria di questa zona della grotta fino ad un
restringimento che, per ora, rappresenta il principale fronte esplorativo; la parte a monte del meandro va
progressivamente alzandosi fino a diventare una vera e propria galleria che va a condurre in zone
labirintiche e molto complesse. Le aree di grotta a monte risultano essere un intricato sistema di camini e
salette, probabilmente comunicanti con l’esterno, tutte connesse da condottine e passaggi stretti alle volte
occlusi, alle volte praticabili, dove anche la circolazione dell’aria va perdendosi.
L'Abisso di Monte Petrella ha un'importanza particolare per la speleologia di quest'area poichè può
rappresentare una delle vie d’accesso agli sviluppi profondi di un ipotetico sistema del
Mt. Petrella.
Foto
Riferimenti bibliografici:
P. DALMIGLIO 2013
Abisso Petrella, GGCR, Le Grotte dei Monti Aurunci, Volume 1, il territorio della XVII Comunità Montana,
Formia, pp. 68-76.
A. CESARETTI, S. GALLI, L. GIORGI 2015
Recenti Esplorazioni sul Monte Petrella, Monti Aurunci, Latina , in L. Alessandri (a cura di), Attraverso il
vuoto, Atti del VI Convegno della Federazione Speleologica del Lazio , Genzano di Roma 7-8 dicembre 2013,
Roma, pp. 90-97.