Grotta Pimpinelli (2005La)
Monti Aurunci - Castelnuovo Parano
L’ingresso della Grotta Pimpinelli (2005La), piccola ma molto articolata, è stato rinvenuto dal GGCR nel 2014 solo grazie alle informazioni degli abitanti locali della piccola frazione che dà il nome alla grotta nel Comune di Castelnuovo Parano. La piccola apertura era stata accuratamente chiusa in tempi recenti, secondo un uso abbastanza tipico di contadini e pastori, dato che alla base del primo pozzo d’ingresso sono state trovate scritte a nerofumo relative a frequentazioni del Circolo Speleologico Esperiano negli anni ’80.
Le esplorazioni del GGCR sono state quindi volte a sondare anche le eventuali altre prosecuzioni rappresentate da un cunicolo orizzontale posto a circa metà della discesa del P.14 d’ingresso e ulteriori condotte orizzontali che alla base di questo di dipartono. Il cunicolo sospeso ha dato accesso a inattesi sviluppi verticali rappresentati da salti di dimensioni e profondità contenute, in ambienti tendenzialmente stretti e in prossimità del fondo risultano essere abbondanti anche i depositi fangosi. L’attuale fondo è fermo a -50m di profondità in ambienti decisamente stretti e impraticabili, tuttavia attualmente (2019) la grotta risulta essere la prima in profondità di tutto il massiccio dei Monti Aurunci Orientali. Diversa è invece la situazione rappresentata dalle condotte fossili più vicine alla superficie, più ampie e comode, dove molto abbondante risulta essere il concrezionamento, aspetto forse legato a una genesi più antica delle parti profonde di grotta e nessuna prosecuzione evidente viene segnalata.
Caratteristiche interessante è che molto probabilmente la cavità si apre e risulta svilupparsi all’interno di calcari di tipo bituminoso, elemento confermato dal peculiare odore percepibile all’interno e da intercalazioni nerastre individuabili nelle zone profonde. Inoltre, come molte altre situazioni note in esterno per gli Aurunci Orientali, la piccola grotta è decisamente abbondante in fossili, soprattutto bivalvi, che si trovano concrezionati e sporgenti dalle pareti. Infine si segnala la presenza di ordigni bellici inesplosi alla base del pozzo d’ingresso pertinenti alla Seconda Guerra Mondiale e gettati all’interno quasi settant’anni dopo il conflitto; attualmente si conservano in buono stato e vengono messi in guardia eventuali frequentatori occasionali della grotta.
Riferimenti bibliografici:
P. DALMIGLIO, P. MARINO 2019
Monti Aurunci Orientali, le grotte e la loro interazione con l’uomo
, in G. CATONI, V. PASQUALINI, A. GIACUMMO, L. BERNARDI, P. CORTELLESSA (a cura di),
Spelunca Docet, Atti del VII Convegno della Federazione Speleologica del Lazio
, Parco Regionale dell’Appia Antica, 5-7 maggio 2017, Roma, pp. 95-114.