Le Grotte del Monte Petrella

Monti Aurunci - Monte Petrella

Inquadramento area carsica di Monte Petrella

Il Mt. Petrella con i suoi 1533m. s.l.m. è il più alto rilievo dei Monti Aurunci e allo stesso tempo tra le elevazioni maggiori della Catena dei Volsci e del Lazio Meridionale. Per questo motivo era inevitabile che il Gruppo Grotte Castelli Romani, nella frequentazione sistematica e di lunga durata delle diverse zone del massiccio aurunco, rivolgesse la sua attenzione anche al Monte Petrella. Le prime ricognizioni del Gruppo si datano al 2010 e continuano ininterrottamente ancora oggi. Le informazioni allora note riportavano alcune grotte di modesta entità accanto ad altre con sviluppi certamente importanti come la Ciauca di Cesa gliu Vicciu (-105m) e l’Abisso Shish Mahal (-315m), ma da tempo la montagna non era oggetto di alcuna ricerca speleologica.


Nuove scoperte sul Monte Petrella
Monte Petrella - In verde le nuove scoperte

La ripresa delle esplorazioni è iniziata con il ritrovamento, lungo un canale non lontano dalla cima, di un ingresso, che, date le dimensioni, era probabilmente da sempre noto e che ha consentito di accedere a uno dei fenomeni carsici più articolati del monte che venne subito chiamato Abisso Petrella (-44m), nonostante il suo andamento per lo più semi orizzontale. La complessità interna della grotta ha impegnato attivamente gli esploratori per quasi dieci anni nella scoperta continua di piccole condotte costantemente intervallate da verticali e spazi più imponenti. Ad oggi la cavità, con i suoi punti interrogativi aperti ancora da sondare e risolvere, rimane una delle più promettenti grotte di tutto il monte. Contestualmente alle ricerche nell’Abisso Petrella, il Gruppo Grotte Castelli Romani ha continuato a cercare ingressi e soprattutto ad accrescere le informazioni relative ai nuovi fenomeni carsici scoperti, il cui numero è aumentato rapidamente negli anni tanto da richiedere l’organizzazione di campi speleologici estivi. Oltre a grotte minori, almeno quattro sono gli abissi di notevole rilevanza nei quali si continua tutt’ora a condurre esplorazioni.


Abisso dell'Innominato, pozzo
Abisso Innominato

Pozzo dal Nulla (-95m) presentava inizialmente un ingresso di minuscole dimensioni che rapidamente si è rivelato essere l’imbocco di un ampio fuso di 20m. Altri due salti immettono in una bassa condotta concrezionata che sfocia direttamente in uno degli ambienti verticali più grandi del Petrella: un grande pozzo di 45m largo circa 12m. La grotta Majin Bu (-85m), a poca distanza da Pozzo dal Nulla, è un’altra cavità ad andamento prevalentemente verticale composta di due rami indipendenti che si congiungono al fondo, dove un restringimento rappresenta l’attuale fronte esplorativo che si raggiunge scendendo 20m di un pozzo imponente stimato nella sua totalità quasi 80m. Il Pozzo Rossana, già noto da ricerche precedenti, è stato rivisitato e ne è stata trovata la prosecuzione. La successione di ambienti verticali di grande bellezza porta alla profondità di quasi -200m, dopo essersi biforcata in un ramo indipendente, dove apparentemente nessun fronte esplorativo è noto. Le zone alte della cavità nascondono probabilmente il passaggio chiave, testimoniando la grande complessità rappresentata dai fenomeni carsici del Mt. Petrella. L’Abisso Innominato (-211m) è certamente tra le grotte più belle dell’intero massiccio dei Monti Aurunci. L’esplorazione è avvenuta in due fasi principali: un primo momento dove si è scesi tra salti verticali modellati dall’acqua di roccia viva bianchissima fino ad un semplice restringimento; dopo il suo superamento è stato possibile affacciarsi sull’imponente pozzo di 75m, un vero e proprio fuso perfettamente levigato che conduce alle zone dell’attuale fondo.


Grotte del Monte Petrella ricostruzione 3D
Rossana, Innominato, Pitagorico - Ricostruzione 3D

Sempre nella stessa area è situato l'ingresso dell'Abisso Pitagorico, imponente fenomeno che sfiora i 300 metri di profondità e comprende tre rami articolati, ancora nel vivo dell'esplorazione. La grotta, situata poco al di sotto della cima del Monte Petrella, si sviluppa inizialmente con una galleria d'interstrato, decisamente angusta e poco inclinata; il tratto successivo si presenta prevalentemente verticale ed una serie di profondi pozzi conducono al fondo. La straordinaria complessità del carsismo del Mt. Petrella e la continuativa frequentazione del Gruppo Grotte Castelli Romani rendono questa montagna uno dei luoghi con più alta densità di grotte del Lazio nonché uno dei fronti esplorativi speleologici più interessanti dei Monti Aurunci e dell’intera Catena dei Volsci.