Grotta 2000 (2000La)

Monti Aurunci - Spigno Saturnia

Grotta 2000 vede il suo nome legato direttamente al numero di Catasto che le è stato dato (2000La). L’ingresso della cavità è stato segnalato al Gruppo Grotte Castelli Romani da due ex soci del Gruppo Speleologico Aurunco di Formia, associazione che negli anni passati ha gettato le basi della speleologia locale. L’apertura, caratterizzata da un flusso d’aria decisamente violento, si apre in una zona compresa tra le pendici del Monte Petrella e il Monte Sant’Angelo, area non molto battuta dagli speleologi prima della scoperta di Grotta 2000 le cui esplorazioni hanno portato a indagare più a fondo la zona e al rinvenimento di ulteriori cavità. Già dai primi sviluppi interni questa grotta si dimostra come peculiare, soprattutto se messa a confronto con la tendenza delle grotte aurunche: una galleria sospesa immette direttamente in una sala di dimensioni notevoli, caratterizzata da ingenti fenomeni di crollo. La discesa di alcuni approfondimenti ai lati del conoide che invade il primo ambiente permette di raggiungere un passaggio stretto che conduce in una nuova sala dalla conformazione diversa, presentandosi come totalmente concrezionata, carattere ricorrente in questa cavità e aspetto che ne testimonia la probabile antichità del fenomeno.


Monte Petrella - Grotta 2000
Grotta 2000 - Rilievo mnemonico

Questo secondo ambiente rivela anche la seconda caratteristica propria di Grotta 2000, ovvero il carattere complesso degli ambienti che la rendono un vero e proprio labirinto. Numerose sono infatti le vie che da qui si dipartono: piccole gallerie molto concrezionate e brevi verticali cieche, sondate in diverse uscite di esplorazione e documentazione degli ambienti. Tuttavia in un primo momento fu sondata la prosecuzione più evidente: un approfondimento tra le concrezioni sul fondo della sala che nuovamente andava a immettere in ambienti discendenti, franosi e caratterizzati da crolli fino ad affacciarsi sull’ambiente più grande che finora caratterizza la grotta. Si tratta di un grande pozzo profondo almeno trenta metri ma la sua peculiarità risiede piuttosto nella morfologia essendo decisamente più sviluppato in lunghezza che in profondità e presentandosi come un antichissimo fenomeno tettonico. La discesa ed esplorazione degli ambienti sottostanti hanno portato alla conferma di questa ipotesi dato che le pareti del pozzo presentavano abbondanti fenomeni di concrezionamento. La prosecuzione è stata cercata in queste zone alla base della verticale dove abbondanti sono anche i fenomeni di crollo ma dove l’aria apparentemente sembrava fare ricircolo e tornare verso l’alto, una via evidente non fu infatti trovata.


Speleologia Spigno Saturnia Grotta 2000
Grotta 2000 - Galleria concrezionata

Solo nel 2016 è stata tentata una nuova strategia esplorativa: invece di scendere la verticale venne effettuato un difficile traverso sulla cima del pozzo in tutta la lunghezza orizzontale fino a raggiungere un finestrone che si apre in parete. Le zone che si presentarono agli esploratori oltre la finestra risultarono decisamente inaspettate: tutto lo spazio era caratterizzato da fenomeni di crollo di grandi dimensioni, ormai stabili e concrezionati, tanto che la progressione è quasi solo funzionale al superamento delle grandi lastre e blocchi che ne invadono lo spazio. La ricerca, seppur attenta, di una prosecuzione in quest’area non ha portato a risultati, l’aria probabilmente va perdendosi in uno dei passaggi superiori ma il flusso risulta essere così deciso e gli ambienti imponenti che è solo questione di tempo prima che una nuova via, magari inaspettata come le altre, conduca verso nuovi fondi.